Nella suggestiva cornice della Sala Radetzky, ex laboratorio pirotecnico, presso la Caserma d’Artiglieria di Porta Verona, trovate l’ingresso del Museo della Pesca e delle tradizioni lacustri.
Una struttura recentemente rivisitata che l’Associazione “Amici del Gondolin”, grazie anche al patrocinio dell’Amministrazione Comunale, dopo qualche mese di restauro, ha inaugurato il 23 marzo 2013.
Il Museo così come si presenta agli occhi del visitatore, si compone in una serie di stanze consecutive una all’altra dislocate in un ideale percorso a tappe che si distingue per la qualità e la quantità del materiale esposte.
Negli arcovoli che compongono la sala tra le abbondanti documentazioni fotografiche potrete trovare tutta una raccolta di tipiche imbarcazioni lacustri donate alla nostra Associazione dai soci e dai nostri concittadini che costituiscono un vero e proprio patrimonio storico della vita lacustre. Alcune di esse, come l’antica “Anguilara”, una barca la cui realizzazione è databile a fine ‘800, recuperata dagli Amici del Gondolin, sono per caratteristiche costruttive tipiche solo della nostra cittadina.

Sul fondo della galleria si trova a destra una Jole, una tipica imbarcazione a remi, originaria del lago di Como, un tempo utilizzata nelle regate che si svolgevano tra i Comuni Benacensi, a sinistra invece una piccola “torbetta”. Non si tratta in questo caso di una vera e propria imbarcazione pur mantenendone le forme, ma di una specie di contenitore del pescato che una volta riempito di pesci, veniva affondato dai pescatori per mantenerli “in vivo” e recuperarli nel momento del bisogno o per la vendita.
In uno degli arcovoli laterali troviamo poi vecchia spingarda con trazione a pedali, una imbarcazione utilizzata sul Garda per la caccia alle folaghe e degli altri anatidi presenti nello specchio di lago di fronte a Peschiera e nei litorali limitrofi.
A far da decoro a questa imbarcazione, sono presenti una serie di stampi che i cacciatori utilizzavano come richiamo per ingannare i volatili e portarli a tiro di fucile.
Raggruppati al centro del Museo vi è poi un’importante collezione di vecchi motori fuoribordo perfettamente funzionanti ed ancora in versione originale.
Tramagli, fiocine e lampare, di cui una alimentata a carburo, utilizzate per la pesca in notturna costellano le pareti del museo, accompagnate qua e la da una serie di tavole pittoriche di Pietro Basso dove sono riprodotte delle scene di pesca. Le tavole sono tratte dal libro “I Pescatori del Garda” di Giorgio Vedovelli, responsabile del Museo di Torri del Benaco, che ci ha gentilmente concesso di utilizzare.
Particolare anche la stanza dei “calatafari” i vecchi mastri carpentieri che molto spesso a bordo lago, costruivano e manutenevano le imbarcazioni poi utilizzate dai pescatori. Sgorbie, trapani, pialle, martelli, stoppa, vecchi chiodi testimoniano oggi un passato che si sta perdenndo. A fianco, in una sala dedica alla pesca sono nuovamente esposte vecchie tirlindane, matros, reti, ancore, canne da pesca in bambù, mulinelli e molti altro ancora.
Al visitatore curioso sarà possibile anche soffermarsi a consultare la nostra piccola raccolta di testi sul lago e su Peschiera e per gli amanti della pesca anche una serie completa di didascalie dell’ittiofauna lacustre.
Ricordiamo che all’interno del Museo è possibile richiedere al personale di guardia l’utilizzo delle audioguide che permettono di poter godere di pratiche e sintetiche descrizioni degli oggetti e delle imbarcazioni che fanno parte di questa mostra permanente.