Museo della Pesca e delle Tradizioni lacustri

Oro-idrografia del lago di Garda

“Il bacino occidentale ha carattere di lago profondo ed è signoreggiato dai salmonidi, segnatamente dal carpione. Vi si trovano anche alose, alborelle lucci ed altro… il bacino orientale invece ha carattere di lago a sbarramento morenico ed è la regione dei ciprinidi…” (disegno e testo estratto da “Il Benaco” di Floreste Malfer ­ anno 1927).

La catena subacquae nota come "Monti" tra Punta San Vigilio e Sirmione
La catena subacquae nota come “Monti” tra Punta San Vigilio e Sirmione

Il bacino del lago di Garda è suddiviso in due da una catena montuosa subacquea che si estende da punta San Vigilio (Garda) fino a Sirmione (vedi figura).
La parte occidentale del bacino è quella maggiore per dimensione e per profondità ed è altrimenti nota con il nome di “Trep”. Possiede una forma allungata che si estende da nord a sud con una inclinazione di 30° verso nord­est. Le coste che si affacciano su questa parte di bacino sono particolarmente ripide soprattutto nel versante occidentale occupato dalle prealpi del versante bresciano.
E’ proprio una questa parte del bacino che il lago di Garda raggiunge la sua profondità massima di 346 metri (353 secondo una misurazione effettuata dal Consorzio per l’Innovazione dei Sistemi Informativi Geografici dei Grandi Bacini Fluviali di Parma in collaborazione con il Servizio Geologico degli USA, il CNR ed il Consorzio Compagnie Aeronautiche di Parma) a quattro chilometri circa al largo del Comune di Brenzone. La profondità media di questa parte del bacino si aggira intorno ai 260 metri.
Il bacino orientale, meno profondo del Trep, occupa invece una conca probabilmente formatasi ad opera dell’azione erosiva dei ghiacciai che si estendevano in direzione orientale. Le coste di questo versante sono assai più dolci rispetto a quelle della parte occidentale. La profondità media di questa parte di bacino non va oltre i 50 metri.
Mentre la conformazione della parte occidentale è pressoché lineare, nella parte orientale del bacino sono famosi i monti che si ergono dal fondale e che lo rendono meno omogeneo, più frastagliato.
Scendendo a sud lungo la dorsale che si stacca da punta San Vigilio si incontra il monte Cornisolâ (da corno) che non è altro che la testa più avanzata del più grande monte subacqueo conosciuto come Vo’ .
Scendendo ulteriormente verso sud in direzione di Sirmione si incontrano poi il monte Merlo ed il monte Varàna. Questi tre monti, il Cornisolâ, il Merlo ed il Varàna costituiscono il fronte che oltrepassato in direzione nord, nord­ovest fa precipitare le profondità delle acque a 150­200 metri.
Questa dorsale subacquea dal monte Varàna procede a sud verso Sirmione presentando al suo estremo meridionale una sacca con profondità di circa 60 metri detta Valanchéra. La dorsale che da Punta San Vigilio va verso il Cornisolâ viene detta Costa mentre dal monte Varàna fino a Sirmione e nota più comunemente con il nome di Monti. Oltre ad avere rilevanza notevole negli aspetti geologici, questa dorsale ha una importanza fondamentale nei riflessi delle popolazioni ittiche che popolano le acque ad est ed a ovest di questo sbarramento.